«Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull' età,
dopo l' estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità... Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità...» Le parole di Guccini, contenute nella bellissima “Canzone dei dodici mesi”, mi spingono ad una riflessione: e se a settembre, al rientro dalle vacanze, si cambiasse prospettiva? Se provassimo cioè a considerare questo periodo, non più solo una fonte di stress e di faticosa ripresa delle attività quotidiane, ma invece un’opportunità di ripartenza e di cambiamento? Una possibilità, appunto. Mi spiego meglio: settembre e la fine delle vacanze estive, rappresentano generalmente un periodo complesso, che si fronteggia con fatica. Tornare alla routine quotidiana sembra, molto spesso, un’impresa “titanica”. Subentrano diverse sensazioni ed emozioni: si prova nostalgia per i luoghi e per le persone e malinconia per le sensazioni di benessere e spensieratezza che si è vissuti e che sembrano ormai solo un lontano ricordo. Si dorme con difficoltà, ci sentiamo stanchi e assonnati e quindi, di conseguenza, facciamo fatica a concentrarci, siamo di cattivo umore, ci sentiamo disorientati e astiosi nelle relazioni. Al rientro in città, la serenità del relax lascia il posto alla tristezza del ricordo. E quello che più ci spaventa, non è tanto il fatto di non essere più in vacanza, quanto l’idea e la consapevolezza di dover tornare alla routine quotidiana, fatta, spesso, sempre delle stesse, identiche, cose. Ma se invece di farci travolgere dalle sensazioni negative, si sfruttasse questo momento per aggiungere nella nostra vita una nota positiva di cambiamento? Non è impossibile. Anche perché non sempre si deve rivoluzionare e stravolgere tutto per cambiare: a volte, basta semplicemente “indossare un paio di occhiali diversi”. Se, ad esempio, “allenassimo” la nostra curiosità? abbiamo sempre avuto la passione per il teatro o ci imbattiamo, per caso, in una locandina di un corso di recitazione che ci attrae? Magari stavolta ci proviamo sul serio. Se, ad esempio, ci guardassimo intorno con maggiore interesse, scegliendo posti nuovi e sempre diversi per fare una passeggiata, per scoprire un quartiere della nostra città che abbiamo visto solo di sfuggita del finestrino dell’auto? I se potrebbero essere i più variegati, ma lo scopo ultimo sarà sempre lo stesso: bisogna ascoltare questo “malessere” da rientro e provare a capire cosa ci vuole comunicare. L’attesa frenetica delle ferie infatti ci comunica che abbiamo voglia e bisogno di fare cose nuove, di rilassarci o di impegnarci in attività diverse. Lo stress post-vacanza, spesso invece ci può voler comunicare che abbiamo bisogno di cominciare ad occuparci di noi. Che forse è giunto il momento di riflettere e valutare quello che ci piace e quello che non ci piace della nostra vita e iniziare, eventualmente, a pensare a come cambiarlo. Un’occasione appunto. Una possibilità, come diceva Guccini. Ed ognuno ha la sua. Dott.ssa Carmen Furci, psicologa e psicoterapeuta
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