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I GRUPPI 
D'INCONTRO

Che cosa sono i Gruppi d’Incontro 

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​Il termine Gruppo d’Incontro indica la possibilità di sviluppare il cambiamento e la crescita personale attraverso lo scambio con altre persone delle proprie esperienze, dei propri vissuti emotivi, delle proprie difficoltà e delle proprie risorse.  
Non si tratta di un raccontare fine a sé stesso, ma di un incontro profondo con se stessi e gli altri, con il fine di comprendere empaticamente quali siano i propri e gli altrui bisogni. 
Nel Gruppo d’Incontro rogersiano non si fissano obiettivi da raggiungere, ma si parla di crescita personale raggiungibile in diversi modi: ad esempio, individuando ciò che ci blocca, oppure accrescendo la consapevolezza delle nostre caratteristiche o del nostro funzionamento psicologico, o ancora sperimentando il nostro potere personale. Tutto questo porta a un profondo cambiamento nella qualità delle relazioni sociali e nel modo di rapportarsi con sé stessi. 
Nel Gruppo d’incontro non vengono fatte diagnosi o distribuite soluzioni ma si ascolta e si viene ascoltati all'interno di un clima accettante e non giudicante: lo scopo è quello di individuare le proprie risorse e le proprie potenzialità e, soprattutto, risolvere i problemi attraverso il confronto con gli altri. Imparare ad accettarsi o capire come fare per cambiare quello che non ci piace, con il sostegno del gruppo, porta a profondi cambiamenti 
Il Gruppo d’Incontro si basa su un presupposto fondamentale: l’individuo, la sua soggettività e il suo vissuto personale sono al centro dell’attenzione. 
Carl Rogers – il fondatore dell'Approccio Centrato sulla Persona – vedeva nel gruppo uno strumento straordinario per offrire a più persone un’opportunità di crescita personale, grazie ad un clima sicuro ed accettante in grado di consentire ad ogni partecipante la possibilità di esprimersi in maniera autentica, senza maschere e senza ruoli predefiniti.  
Nei Gruppi d’Incontro è possibile infatti sentire e dare ascolto ad ogni stato d’animo, condividerlo con gli altri – se si vuole - e sperimentare che cos'è l’accettazione incondizionata. 
I Gruppi d'Incontro permettono ad ognuno di sentirsi accettato, non giudicato, compreso, ma anche di esporsi senza remore, comprendere lo stato d’animo degli altri e carpire la differenza tra l’essere d’accordo e accogliere il pensiero altrui anche quando è diverso dal nostro. 
Non ci sono pazienti e conduttori ma persone, ognuna responsabile del proprio cambiamento. 

Le caratteristiche

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​Il Gruppo d’Incontro si basa su tre condizioni basilari dell’Approccio Centrato sulla Persona. In particolare:  
• Fiducia nella tendenza attualizzante: si tratta della tendenza naturale verso la maggiore organizzazione e complessità funzionale che qualsiasi “organismo” possiede;
• Convinzione che ogni essere umano è il migliore esperto potenziale di sé stesso nella ricerca di adeguamento alla propria tendenza attualizzante;
• Consapevolezza che la relazione di aiuto psicologico avviene attraverso l’accompagnamento rispettoso dell’altro verso la propria tendenza attualizzante.
L’Approccio Centrato sulla Persona applicato ai Gruppi d’Incontro è quindi basato su un profondo senso di fiducia nella capacità del gruppo di sviluppare il proprio potenziale, muovendosi in una direzione costruttiva e progressiva, sia per le persone che ne fanno parte, sia per il gruppo in quanto organismo a sé stante. 

Le condizioni terapeutiche

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Carl Rogers sostiene che le persone, anche in quanto membri di un Gruppo d’Incontro, così come il gruppo nel suo insieme, possano trovare la propria auto-direzione con l'agevolazione del “Facilitatore” .
Le tre condizioni peculiari che un Facilitatore deve possedere affinché possa emergere un adeguato clima di accettazione e di cura sono: 
• La Congruenza, vale a dire l'autenticità;
• La considerazione positiva incondizionata, quindi l'accettazione; 
• L'empatia.  
Il clima favorevole consente infatti ai membri del Gruppo d’Incontro di essere fiduciosi, abbassare le proprie difese e di lavorare per obiettivi personalmente significativi che potranno condurre verso un sensibile cambiamento personale positivo. 
Il Facilitatore semplifica il processo del Gruppo, fa notare cosa sta accadendo, riassume quanto emerso, raccoglie ed esprime le emozioni che circolano: facilita ma non impone o risolve, in quanto il potere è totalmente nelle mani dei partecipanti. 
Soltanto nella fase iniziale in cui si forma il gruppo si stabiliscono le regole che ogni partecipante si impegna a rispettare. 

Ambiti di applicazione

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In vari ambiti le persone possono trarre beneficio dall'introduzione nelle loro vite, sia personali che professionali, delle condizioni terapeutiche di congruenza, comprensione empatica e considerazione positiva incondizionata, presenti nei Gruppi d’Incontro. 
L’approccio rogersiano al gruppo può essere applicato quindi ad una grande varietà di persone, di tutte le età ed in molteplici ambiti: sociale, sanitario, educativo, organizzativo, di cura, di istruzione, di counseling e di psicoterapia.  
Si ha infatti evidenza dell'efficacia del Gruppo di Incontro con persone affette da problemi di dipendenza da sostanze o da gioco d’azzardo, con persone impegnate in percorsi di genitorialità adottiva, con adolescenti, con persone affette da patologie croniche e con i loro familiari.   
I Gruppi d'Incontro inoltre, risultano particolarmente indicati se:
• Siamo convinti di non possedere le competenze necessarie a soddisfare i propri bisogni;
• Proviamo un senso di impotenza, alienazione e disperazione;
• Siamo vittime di una determinata situazione;
• Non ci sentiamo compresi nei rapporti umani;
• Ci consideriamo incapaci di cambiare il “sistema” di cui facciamo parte.

Obiettivi del Gruppo

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Il Gruppo d’Incontro «tende ad esaltare la crescita della persona, lo sviluppo e il miglioramento della comunicazione e dei rapporti interpersonali attraverso un processo di esperienza diretta». 
In particolare, il Gruppo d’Incontro permette di: 
• Migliorare le capacità di relazione interpersonale;
• Attenuare la solitudine; 
• Alleviare l’isolamento;
• Promuovere la crescita e la maturazione sociale;
• Affrontare una crisi o un altro mutamento di vita;
• Affrontare problemi a livello personale o familiare;
• Affrontare problemi dell’ambiente di vita; 
• Affrontare disagi cronici e/o psichici

Sei un'associazione o una struttura organizzata interessata ai Gruppi d'Incontro?

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